lunedì 29 luglio 2013

Il Ragù napoletano - 'o Rraù



Mia madre mi racconta sempre che, da bambina, mangiavo i pomodori come le mele, a morsi.
Da allora tempo ne è passato, e parecchio, ma è rimasta intatta la mia predilezione per questo ortaggio. 
Mi piace in tutte le vesti...o meglio...in tutte le "salse" ! 
Quindi, quando con Compagni di Blogger abbiamo deciso che protagonista di questa staffetta sarebbe stato il pomodoro...beh! Potete immaginare la mia gioia!
Ho pensato subito al ragù. Un caposaldo della cucina partenopea.
Una preparazione che non può essere realizzata distrattamente ma richiede molta attenzione.
Bisogna seguirlo, accarezzarlo, guidarlo per ore ed ore, quattro, cinque, a volte anche sei. Deve cucinare molto lentamente, quasi impercettibilmente sbuffare, o meglio "pippiare".
Solo dopo tanta cura e attesa i vari ingredienti, perfettamente mescolati tra loro, sprigioneranno tutto il loro sapore. E la vostra casa sarà invasa da un gradevole profumo, profumo che a Napoli sa di Domenica, di parenti, di festa.


Ma esiste un vero, originale ragù?
No, non esattamente. Diciamo che ci sono delle "regole generali" per prepararlo. La presenza della passata di pomodoro e del concentrato di pomodoro sono d'obbligo, ovviamente.
Si alla cipolla, no al trito sedano/carota/cipolla, no all'aglio.
Originariamente la cipolla si faceva consumare nello strutto, ora sostituito dall'olio extravergine di oliva: può passare.
No al basilico, non ci va.
Per quanto riguarda i tagli di carne da utilizzare, questi variano da famiglia a famiglia.  Molti hanno modificato, aggiunto e sottratto alcune tipologie di carni per il gusto personale.  Sicuramente nel ragù non ci va la carne tritata, quella è un'altra cosa.
Generalmente si utilizza la carne di manzo, la cosidetta "corazza" o "biancostato".  Molti aggiungono braciole (meglio se di lòcena, farcite con un trito di prezzemolo, aglio a pezzetti piccolissimi, parmigiano grattugiato o pecorino, uva passa e pinoli), braciole di cotenna, nervi ecc...  Ne ho mangiati anche realizzati con salsiccia e polpette.
Il ragù attraversa tre fasi. Inizialmente si "tira" la cipolla con l'olio o la sugna ,  poi si rosola la carne,  in ultimo  si aggiungono concentrato di pomodoro e passata di pomodoro (io uso i pelati che passo con il passaverdure) e si lascia  "pippiare" dalle quattro alle sei ore.
Fatelo la sera prima, riposato è ancora più buono!!

Il ragù napoletano - o' Rraù

ingredienti

700gr di corazza tagliata a pezzi da 4 o 5 cm di lato
2 braciole di lòcena farcite con prezzemolo, parmigiano o pecorino, uva passa , aglio e pinoli
un paio di "tracchiulelle" o "puntine" di maiale
una cipolla
6 cucchiai di olio
un bicchiere di vino rosso
2,5 litri di passata di pomodoro
140gr di concentrato di pomodoro

preparazione

Tritare finemente la cipolla e versarla in un tegame, meglio se di coccio, unitamente all'olio.  Dopo un paio di minuti aggiungere la carne e farla rosolare.  Questa è una fase molto delicata, bisogna girare spesso la carne e fare in modo che la cipolla non bruci ma si "consumi".  Quando la carne è rosolata e la cipolla è trasparente, sfumare con il vino e continuare la cottura fino a che lo stesso non sia evaporato.  Aggiungere il concentrato di pomodoro e continuare a far "tirare" il tutto in pentola, alla fine aggiungere la passata di pomodoro,  abbassare la fiamma al minimo possibile, coprire lasciando il cucchiaio di legno tra la pentola ed il coperchio e farla cuocere lentamente,  pippiare,  per sei ore.  Girare spesso il ragù al fine di non farlo attaccare alla pentola.
Alla fine vi troverete una salsa densa, i grassi saranno affiorati in superficie ed avrà un colore rosso scuro, molto intenso.
Io ci ho condito i classici ziti spezzati, per me il formato ideale di pasta da usare con il ragù.
Ovviamente, in barba alle regole del galateo, è assolutamente obbligatoria la scarpetta finale, anche se, nelle sei ora di cottura è facile beccare qualche "manolesta" che vi intinga un pezzo di pane!

Cosa bere in accompagnamento a questo piatto? Ecco il prezioso consiglio di Luciano Pignataro :

L'abbinamento al ragù napoletano? Ma qui ci vuole un trattato!. Sicuramente ho bisogno di un vino di grande corpo e ben strutturato perché siamo di fronte ad uno dei piatti più intensi della cucina italiana. Non deve mancare poi l'acididità, ovviamente. Infine deve essere un vino sapido, senza dolcezze e senza i sentori di un legno invasivo in eccesso, ossia non può andare bene un vino di stile internazionale. Ci vedo bene Il Gioviano del Camcelliere, piccola azienda di Montemarano o il Rasott, altra piccola azienda contadina di Castelfranci. 

E che ne dite di questo simpatico video sul ragù tratto dal film "Incantesimo napoletano"?





lunedì 22 luglio 2013

"Pomodoro 'ncoppa", la nuova staffetta di Compagni di blogger


Parte una nuova staffetta di Compagni di Blogger!
Prima delle meritate vacanze abbiamo pensato di metterci all'opera con Sua Eccellenza il pomodoro!
Vi lascio alle parole di Caris che descriverà il progetto.

Immaginate una foto splendida: un piatto candido, poggiato su una tavola di legno grezzo, che fa da espositore a tante fette di pomodori diversi: forme, colori, semi, grandezze.
Sei o sette fette di pomodoro, un caleidoscopio di colori cui non siamo abituati a vedere tutti insieme. Sullo sfondo una bottiglia di olio extravergine e qualche foglia di basilico.
Questa foto esiste davvero.
Il commento, subito sotto, di un qualche cugino d’oltralpe era “distribuire qualche ingrediente su un piatto: questo, gli italiani, lo chiamano cucinare”
A guardarla bene quella foto, viene solo da dire oui.
 
Oui, la scelta di qualità di pomodori è cucinare.
Non è per nulla scontato. D’altronde ne abbiamo talmente tante qualità e alcune così eccelse, che anche quella di scegliere un pomodoro diviene arte.
 
Oui, la scelta di tagliarli a fette e servirlo con un giusto olio è cucinare.
Tanto semplice quanto complesso, dal pomodoro si può ottenere lo spaghettino come un piatto complesso, e tanti sono gli chef che studiano come servirlo, che decidono di autoprodurselo, che affinano coltelli e cervelli per cercare di ottenerne il meglio.
 
Oui, gustare il pomodoro e farlo gustare ai nostri ospiti è cucinare.
Il difficile semmai è riuscirci, presi come siamo dalle parole e dalle mode “stasera, pomodori ciliegino” sì, ma quali? E quante qualità ci perdiamo, presi e persi da quello che normalmente troviamo al supermercato? E in quante ricette evitiamo di introdurre il pomodoro, solo perché non concepiamo il suo uso in modo non convenzionale?
 
Tutto questo per dirvi che la prossima settimana sarà dedicata a questo punto cardine della cucina italiana, senza mai avere la pretesa di esaurire idee e ricette (impossibile, con un tale protagonista gastronomico) ma di divertirsi a esplorare le possibilità che il pomodoro offre: dalla pasta alla marmellata, dal salato al dolce, dal sorbetto alla cheesecake.
Noi di Compagni di Blogger volevamo festeggiare quest’estate, che tanto si è fatta desiderare, con una staffetta dedicata al principe della nostra cucina, che durante questa stagione, assume il titolo di vero e proprio re.
Ca va sans dire, gli abbinamenti con il vino saranno come al solito curati da Luciano Pignataro!
 
Seguiteci quindi, dal 29 Luglio al 1 Agosto, nella nostra interpretazione del “pomodoro ‘ncoppa”. 
 
E per l’occasione, la nostra Rossana inaugura in grande stile il suo blog: e il nostro “in bocca al lupo” è solo pro forma, conoscendo la sua bravura!

Lunedì’ 29 Luglio:

Pasqualina con "il Ragù napoletano- o' rraù"
Caris  con l’Assoluto di Pomodoro

Martedì 30

Maria con la Cheesecake salata di caprese
Assunta con Tatin al pomodoro e pesto

Mercoledì 31

Sara con il Sorbetto al pomodoro
Rossana  con il Pomodoro da dessert

Giovedì 1

Antonia com gli Spaghetti di Oldani al profumo di Norma

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