mercoledì 25 giugno 2025
Crostata classica alla confettura di albicocche di Iginio Massari
lunedì 22 ottobre 2018
Meringhe con panna
Non occorrono diecimila ingredienti e stratificazioni per ottenere un dolce buono e anche bello.
Solo due ingredienti. Meringa e panna e addenterete una fetta di paradiso.
Come scrive Massari nel su libro “Non solo zucchero” vol.1 in riferimento a questa preparazione:
“L’unica cosa sicura è il cognome del pasticcere che l’ha inventata, vissuto nel 1700, ovvero Gasparini, che pare abbia creato la meringa per un’illusione d’amore. Meno sicuro il nome della città in cui ebbe origine questo dolce straordinario e da cui prese il nome: pare che sia la cittadina svizzera di Meiringen. Siccome poi, almeno per il momento, non è ancora vietato sognare, aggiungo che la motivazione che ha spinto Gasparini a creare questo dolce pare sia il sogno di un amore. Si ritiene, infatti che questo pasticciere si fosse invaghito della principessa Maria, figlia del re polacco Stanislaus Leszczynski e promessa sposa di Luigi X. Alla principessa, a dire il vero, l’arte pasticciera di Gasparini e le sue creazioni piacevano molto, ma non è dato sapere fin dove si spingesse la sua stima. Circa la nascita della meringa ci sono però due leggende discordanti che viaggiano in parallelo: la prima narra che la principessa Maria incontrò Gasparini a Meiringen, durante un soggiorno estivo, e che da questo incontro nacque la dolcezza che tutti conosciamo. La seconda racconta invece di come il pasticcere si sia stabilito alla corte della principessa, che dalla città Mehrinyghen, nella Germania orientale, dovette emigrare in Francia. Sembra quindi che il nome meringa fa tributo al dolce di Gasparini nel castello di Versailles. Se poi derivi da Meiringen o Mahrinyghen o, come sostiene una terza teoria, dalla parola Fiorentina merenda, è una questione molto dibattuta ma che va lasciata agli storici”.
Esistono varie tipologie di meringhe, rapporti diversi tra albume e zucchero. Questa è la classica leggera, perfetta per accompagnare la semplice panna montata.
INGREDIENTI
Meringa classica
leggera con cristalli di zucchero
500 gr di albumi
1000 gr di
zucchero semolato, prima parte
500 gr di
zucchero semolato, seconda parte
Per la panna
montata
1000 gr di panna
fresca
80 gr di zucchero
semolato
1/2 baccello di
vaniglia, i semi
PROCEDIMENTO
Per la Meringa classica leggera
Nella bacinella
della planetaria montare a neve gli albumi con la prima parte di zucchero
semolato, versando inizialmente circa gr. 100 e poi la rimanenza pian piano,
mentre monta. Incorporare la seconda parte di zucchero con un cucchiaio a
spatola o marisa, mescolando con delicatezza. Modellare le semi sfere di
meringa con un sac-a-poche con bocchetta liscia su carta da forno o su fogli di
silicone. Cuocere a 160 °C per 10 minuti e proseguire la cottura a 120 °C per
due ore con valvola aperta (io ho cotto a 100° per 4 ore). Per una produzione
di tipo artigianale si consiglia di programmare le meringhe a fine lavoro per
poi lasciarle cuocere durante la notte con il recupero di calore.
Per la panna montata
Montare tutto a
media velocità con la panna freddissima, che deve rimanere lucida.
lunedì 15 ottobre 2018
Crocchè di Genovese ispirati allo chef Estatico
Crocchè di Genovese ispirati allo chef Estatico
A inizio settembre 2018 ho vissuto un’esperienza molto bella e attesa da tempo. Ho cenato con Giovanna (e già questo è un privilegio, credetemi) nella splendida cornice dell’isola di Capri al ristorante del JK Place, il JKitchen, dove a dirigere l’orchestra, o meglio, a dirigere la brigata quasi fosse una compagnia teatrale, a suon di “Su il sipario”, è il talentuoso chef Eduardo Estatico.
Inutile prodigarmi a decantare le lodi di uno chef dal cuore grande e, nota ulteriormente positiva, incredibilmente attaccato alla sua terra, Napoli, e alle tradizioni della cucina partenopea. I suoi piatti, il suo stile, parlano da soli.
Una delle portate assaggiate al JKitchen è stato il Crocchè di Genovese. Un piatto storico dello chef che era un chiodo fisso per me già prima di poterlo assaggiare.
Così rientrata a casa, ancora inebriata dalla magia dell’isola blu, ho rivisitato il crocchè alla mia maniera e il risultato mi è piaciuto molto.
Ingredienti
Per
l'impasto crocchè
·
500 gr di
patate, a pasta bianca
·
1 uovo itero
·
q.b. di
pangrattato, sale e pepe
·
q.b. di olio
di semi di arachide, per friggere
Genovese
·
250 gr di
genovese, carne e condimento
Per la fonduta di provolone del monaco
·
200 gr di panna fresca
·
80 gr di
provolone del monaco, grattugiato
Preparazione
Per
l'impasto crocchè
· Lessare le patate, passarle nel passaverdure, unire l’ uovo,il sale e il pepe. Mischiare bene l’impasto e far raffreddare.
Per la fonduta di provolone del monaco
· In una casseruola dal fondo spesso e su una fiamma bassissima sciogliere il provolone del monaco nella panna. Regolare la consistenza aggiungendo in pò di panna se necessario. Frullare e passare al setaccio. Tenere in caldo.
Assemblaggio e cottura
· Aiutarsi con dei quadrati di pellicola per formare i crocchè.
Prendere una cucchiaiata
di impasto di patate e stenderlo sulla pellicola, depositare la genovese
sminuzzata ben bene e richiudere. Deporre in freezer per una mezz’ora o in
frigorifero per qualche ora.
In una ciotola versare
della farina, in un’altra delle uova battute e in un’altra del pan grattato.
passare il crocchè di genovese prima nella farina, poi nell’uovo e poi nel pan
grattato, poi nuovamente nell’uovo e nel pan grattato.
Friggere in abbondante
olio profondo senza mai superare i 170°. Scolare, servire subito impiattando
con della crema di genovese e la fonduta di provolone del monaco.
lunedì 8 ottobre 2018
Tortelli capresini ripieni di genovese
Di poche persone ho una cieca fiducia in cucina. Si contano sulle dita di una mano, due sarebbero troppe.
Tra queste persone c'è Lisa Conti, chef che amo visceralmente. Competente, generosa e onesta.
Quando dice che una piatto, un posto, un prodotto, una ricetta è buona, è valida, mi ci butto a capofitto. Sulla fiducia, appunto. E non mi pento mai. Questa è una di quelle.
Qualche settimana fa…
Io: Domani cucino la genovese come se non ci fosse un domani. Idee su come utilizzarla oltre che con i classici ziti spezzati?
Lisa: Perché non ci fai i tortelli capresini ripieni di genovese dello chef Raffaele Vitale? Sono buonissimi.
Detto fatto. E tortelli capresini sono stati. Qui non si perde tempo!
Ingredienti
Per la
pasta matta
·
400 gr di farina
·
200 gr acqua, a 80°
·
40 gr di olio extravergine
Per il
ripieno
·
400 gr di
genovese, link nel post per la ricetta
·
200 gr di
ricotta, setacciata un paio di volte
Per la
fonduta di provola
·
200 cl di latte intero
·
30 gr di farina
·
30 gr di burro
·
100 gr di provola
Per la cipolla rossa (che ho omesso ma vi riporto
ugualmente la ricetta)
·
250 gr di cipolla rossa
·
30 gr di zucchero semolato
·
30 gr di
aceto di vino rosso
Procedimento
Per la
pasta
· Predisporre a fontana la farina, aggiungere poco alla volta l’acqua a 80°, l’olio e un pizzico di sale, impastando fino ad ottenere un composto omogeneo, lasciarlo riposare in frigo per due ore.
Per il
ripieno
· Frullare la genovese ed incorporare la ricotta precedentemente setacciata.
Per la
fonduta di provola
· Preparare una bechamelle con il latte, la farina e il burro, togliere dal fuoco e lasciarla raffreddare fino ad 80° , aggiungere la provola, frullare il tutto e poi filtrarlo.
Per la
cipolla rossa
· Tagliare la cipolla finemente con la mandolina e mettere in una padella con lo zucchero e l’aceto; quando bolle abbassare il fuoco e lasciar cuocere per 30 minuti.
Realizzazione
dei capresini
· Stendere la pasta su un tagliere di legno avendo cura di infarinare il supporto per lavorarla con un matterello, fino ad avere uno spessore di due millimetri, col sacco á poche predisporre il ripieno sulla pasta e coprire con il secondo strato per poi tagliarla con un coppapasta da 4 cm di diametro per ottenere i capresini. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, saltare col burro, e servire su specchio di fonduta di provola e guarnire con cipolla rossa in agrodolce.
martedì 19 giugno 2018
Tiki Party - come imbarcarsi in un'impresa impossibile....
Era un bel po’ di tempo
che il pensiero era fisso al tema tropicale, dopo quello autunnale. quello marino, il tema pic nic , quello flower , era l’ultimo della lista (per ora).
Tre
settimane prima ma anche un mese prima
·
Decido dove
tenere il buffet, chi possiede ampi giardini è dalla sottoscritta ampiamente
invidiata!
·
Stilo la lista
di preparazioni salate e dolci che voglio realizzare e la relativa lista per la
spesa.
·
Penso a tavoli e
prolunghe e materiale elettrico. Decido dove posizionarli
·
Stilo una lista
di cose da fare che man mano depenno a cosa fatta.
·
Recupero gli
addobbi, compro candele e lucine (Amazon, Wish, Vegaoo… a proposito,
grazie Valentina per le preziose dritte!!!). Compro eventuali
vassoi nel caso ne sia sprovvista.
·
Tiro fuori le
tovaglie e cerco di abbinarle al tema del party. Nel dubbio punto sempre sul
monocolore per evitare di fare l’effetto carnevale. Tovaglie lunghe, che
coprano le gambe del tavolo. E’ decisamente più gradevole.
Due settimane prima
·
Mi assicuro di
avere un aiuto domestico per le pulizie in quel giorno. Non posso pensare al
party, a me stessa e alla casa. La casa la pulirà qualcuno per me.
·
Stabilisco dove
collocare i finger food e compro eventuali piattini/scodelline e mini posate.
·
Preparo tutti i
dolci e li abbatto.
·
Preparo le
frolle, le etichettato e le abbatto.
·
Preparo panini e
sfoglio i croissant. Li abbatto dopo averli formati. Ovviamente in caso di
mancanza di abbattitore vi adatterete con il congelatore.
Una settimana prima
·
Monto il
montabile. In questo caso il Tiki bar. Ho anche cucito le frange alla tovaglia
in modo da doverla solo posizionare sul tavolo il giorno prima.
· Organizzo i
vassoi, ceramica, pocellana, ghisa, plastica monocolore (è più elegante e non
fa effetto improvvisazione), melamina, legno, juta, niente roba di alluminio
che fa tanto tristezza ( a meno che non decidiate di fare un pic nic party) non
è su questo che risparmierete…
·
Stabilisco la
destinazione di ogni vassoio (scrivo un bigliettino e lo attacco sul retro con
dello scotch). Non potete immaginare il tempo che si risparmia!
·
Stampo le
etichette che la mia amica “Santa subito” Fabiana mi ha
preparato, per descrivere le portate .
·
Preparo il
salato congelabile, le miniquiche, per esempio, le congelo crude e le cuocio la
mattina della festa così sono fresce fresce e non mollicce. Idem i rustici in
pasta sfoglia. I timballi di pasta potete cuocerli e abbatterli. Non ne
risentiranno.
·
Compro le
bibite, piatti, tovaglioli, bicchieri e posateria di plastica.
Tre/quattro giorni
prima
·
Svuoto e pulisco
il frigo, dovrà ospitare i dolci e le bevande per la festa.
·
Cuocio tutte le
frolle e le sfoglie e le chiudo in contenitori ermetici.
·
Cuocio le minipiadine
Due giorni prima
·
Griglio le
verdure, le condisco e le ripongo in frigo.
·
Scrivo il
dettaglio delle portate sulle etichette.
Il giorno prima
·
Mi sveglio all’alba (essì…)
·
Tiro fuori i
dolci e li decoro. Cerco sempre preparazioni che non mi impegnino
eccessivamente “al momento” della festa, quindi elimino le glasse e vado di
burro di cacao spray e decorazioni semplici. Li copro e li ripongo in
frigo . Uso i vassoi con coperchio trasparente così posso anche impilarli.
·
Sempre il giorno
prima preparo e metto in frigo tutto ciò che deve essere estruso dalla sac a
poche (crema pasticcera salata, ricotta).
·
Apparecchio le
tavole e posiziono i vassoi vuoti per avere l’idea della disposizione.
·
Nel pomeriggio
del giorno prima tiro fuori panini e croissant e li faccio lievitare, li cuocio
e da freddi le chiudo in buste per alimenti
Il giorno della
festa
·
Mi risveglio all’alba….
·
impasto la
focaccia che per le 12.30 è pronta. Raffreddata e coperta da pellicola.
·
incarico qualche
anima pia di ritirare affettati e mozzarelle.
·
cuocio le patate
e le schiaccio, le condisco e le metto in frigo
·
tiro fuori la
parmigiana dal congelatore
·
comincio a
cuocere tutti i rustici. Quando freddi li ripongo nei vassoi e copro tutto con
la carta alimentare.
·
Imploro mia
sorella ad aiutarmi a farcire i panini e i croissant, l’altra sorella mi
pulisce e taglia la frutta e soprattutto mi spacca una marea di cocchi che
“isola dei famosi spicciami casa”….
·
Porziono, taglio
e man mano allestisco. I bocconcini cremosi li assemblo un’ora prima
dell’appuntamento prefissato.
·
Doccia, trucco e
parrucco perchè dobbiamo riceverli con gioia gli ospiti non impaurirli!
·
Cerco una
colonna sonora adatta …. e via con il Tiki Party!!!