lunedì 24 ottobre 2016

Pippo Baudo è capellone!


Eccomi di corsa con la pubblicazione della mia proposta per il tema del mese della sfida n.60 dell' MTchallenge.
La vincitrice della sfida sugli gnocchi Mai , del blog "Il colore della curcuma" ha proposto per questo mese Le Tapas


 e piu precisamente:

La tapa  ovvero  piccole porzioni di diverse pietanze (a volte di piatti tipici a volte no) che vengono servite in piattini, ciotole e anche in tazzine o bicchierini, dal momento che la maggior parte di queste sono col sugo, o parecchio condite.

Il montadito, ovvero fettine di pane super condite con un tripudio di sapori e texture abbinate che sbalordisce al primo morso (certo di morsi ne puoi fare due, massimo tre..) oppure ci sono in versione panino mignon sempre super farciti.

Il pincho, questi le conoscete anche, sempre un assaggio di bocconcini di carne speziata, gamberi, funghi o frittelle di pesce, infine tutto quello che consenta essere infilzato.

La sfida prevede la realizzazione  TRE RICETTE  in un unico post, ossia UNA TAPA, UN PINCHO e un MONTADITO, seguendo pero’ un unico filo conduttore. Il tema e’ a scelta libero, puo’ essere il piu disparato.

La mia ispirazione, il filo conduttore delle mie tre proposte, è una commedia teatrale di Vincenzo Salemme " .....E fuori nevica".
La storia parla di tre fratelli che si riuniscono a Napoli dopo molti anni per i funerali della madre, malata da tempo.
Enzo (Vincenzo Salemme), un musicista emigrato da 18 anni, speranzoso di partecipare al Festival di Sanremo, Stefano (Carlo Buccirosso), che è stato più al fianco della povera madre e all'altro fratello Cico (Nando Paone), autistico, po' stralunato e assolutamente bisognoso di essere assistito da qualcuno. Il testamento della madre prevede la divisione tra i fratelli in tre parti uguali della cospicua eredità, ma ad una sola condizione, quella di restare uniti. Enzo, che ha contratto forti debiti di gioco mira all'eredità. Stefano,anch'egli attratto dall'eredità perchè in procinto di sposarsi con Nora, donna che frequenta pochissimo a causa di una madre ( ovvero la suocera) assillante e protettiva. Cico (amante del purè, unico suo "calmante naturale") che sarà pure pazzerello, ma per nulla stupido e sprovveduto, mette seriamente in difficoltà i due fratelli, mandando in frantumi le loro convinzioni e il matrimonio tra Stefano e Nora ( provvidenzialmente dal momento che Nora si prostituiva all'insaputa del fidanzato). Questa rivelazione, che avviene all'incirca a metà spettacolo, è tra le gag più divertenti dell'opera, a cominciare proprio dalla parola d'ordine conosciuta solo da Cico per contattare telefonicamente Nora: "Pippo Baudo è capellone".

Insomma le mie proposte hanno questo filo conduttore, la tapa si ispira al "calmante " di  Cico, il purè, quindi ecco dei cubetti brasato al Chianti con purè. Il pincho è napoletano come Vincenzo Salemme....ecco le "zeppullelle" fritte, il montadito è siciliano come il Pippo Baudo , capellone di cui sopra, quindi una bruschetta con peperoni e ventresca di Erice. 


Brasato al Chianti con purè
ingredienti

1 cappello del prete da 1 kg
1 bicchiere di olio extravergine di oliva
1 sedano
1 carota 
1 cipolla
3 bicchieri di Chianti docg
1 cucchiaio di pan grattato 
1 cucchiaio di parmigiano
sale, pepe q.b.

procedimento

In un tegame che lo contegna agevolmente rosolare il cappello del prete con l'olio, il sedano, la carota e la cipolla. Sfumare con il Chianti, aggiungere acqua calda fino a coprire la carne e lasciarlo sobbollire per tre/quattro ore a fuoco dolce. Prelevare la carne, tagliarle a fette di 1 cm e porle in una padella dove verserete la rimanenza del liquido di cottura frullato con un cucchiaio di parmigiano e un cucchiaio di pangrattato. Lasciate sobollire ancora una ventina di minuti e servite caldissimo con un bel cucchiaio di purè di patate.

per il purè

patate bollite e passate al passapatate 500gr
burro 50/60gr
un cucchiaio di parmigiano
latte o panna q.b
Sale e pepe

procedimento

Mantecare le patate calde con il burro, la panna e/o il latte, il parmigiano, sale e pepe. Servire caldo.


Montadito
ingredienti

Fette di pane cafone
peperoni grigliati
ventresca di tonno

Procedimento

 Sulla fetta di pane leggermente tostata adagiare delle falde di peperoni precedentemente conditi con sale, origano, basilico e olio extravergine. Sulla sommità un pezzo di ventresca sott'olio.


Pincho
ingredienti

Farina 00
Lievito 3 gr
acqua q.b
un pizzico di sale

procedimento


Formare una pastella morbida con acqua tiepida, farina, sale e lievito. Far lievitare fino al raddoppio. Sgonfiare l'impasto e con l'aiuto di un cucchiaio formare delle palline da tuffare in olio bollente. Servire caldissime 


lunedì 3 ottobre 2016

Pavlova "Sophie"



Fino a un paio di giorni fa il nome "Sophie" mi riportava alla mente una deliziosa signorinella figlia di un mio caro cugino. Oggi un'altra Sophie viene a far compagnia alla bimba di cui sopra.
"Sophie" è una Pavlova, una Pavlova molto francese. Creata da "La Meringaie" peccaminoso luogo in quel di Parigi dove la meringa é sovrana (occorre urgente una capatina....).
Guscio croccante, crema di marroni, panna montata, pezzi di marron glacé, bastoncini di arancia candita e spolverata di cioccolato fondente....di quelli strong! 
Il boccone è piacevole, c'è una buona masticazione, l'arancia fresca equilibra perfettamente la dolcezza dei marron glacé e della meringa. La panna avvolge tutto e conduce egregiamente il sapore. Insomma....promossa! 
L'ho guardata e riguardata e alla fine non ho resistito. Ci ho provato. E il risultato mi è piaciuto molto. 
Per il guscio ho fatto due versioni, quella con amido e aceto, di Donna Hay, e quella classica che uso di solito per le meringhe composta solo da zucchero e qualche goccia di limone.Ve le scrivo entrambe....scegliete voi!


Pavlova di Donna Hay
dal sito Dissapore

150 ml di albumi vecchi di qualche giorno 
e a temperatura ambiente
220 g di zucchero semolato extrafine
16 g di amido di mais
10 ml di aceto bianco/aceto di mele 
1 cucchiaino di estratto di vaniglia


procedimento

Preriscaldare il forno a 150°. Montare gli albumi con le fruste a velocità medico/alta e appena schiumano cominciare ad aggiungere 100gr di zucchero. Una volta assorbito aggiungere il rimanente zucchero. Lavorare fino ad ottenere una meringa lucida e stabile. Aggiungere l'amido e l'aceto e lavorare brevemente per amalgamare il tutto. 

Meringa classica

200gr di albumi vecchi di qualche giorno 
e a temperatura ambiente
400gr di zucchero semolato superfino
qualche goccia di limone

Procedimento

Preriscaldare il forno a 150°. Montare gli albumi con le fruste a velocità medico/alta e appena schiumano cominciare ad aggiungere la metà dello zucchero a cucchiaiate. Lavorare fino ad ottenere una meringa lucida e stabile. Aggiungere il restante zucchero con una spatola a mano senza smontare il composto.

Farcitura

250gr di panna montata
un cucchiaio di crema di marroni
rottami di marron glacé
Spicchi di arancia pelata a vivo
filetti di arancia candita
cioccolato fondente 80-90% ridotto a scaglie 
o grue di cacao

Composizione della pavlova

Su un foglio di carta forno sul quale avremo, al rovescio, disegnato un cerchio di 22 cm formare la nostra Pavlova avendo l'accortezza di lasciare uno spazio al centro che vada a contenere la panna. Infornare a 150° e diminuire subito a 90°. Cuocere per 3/4 ore, dipende dalla grandezza e dallo spessore della pavlova, io ho usato la funzione disidratazione del mio forno e l'ho tenuta per 6 ore. Una volta fredda spalmare un sottile strato di crema di marroni, riempire il foro con abbondante panna montata e decorare con gli spicchi di arancia, i rottami di marron glacé, le scaglie di cioccolato e l'arancia candita. Vi consiglio di abbondare con gli spicchi di arancia fresca e di tenerne da parte un po' da aggiungere al momento del porzionamento. Sono un elemento che fa la differenza all'assaggio.


La tradizione vuole che questo famoso dolce che sia stato creato nel 1926 dallo chef di un hotel a Wellington, in Nuova Zelanda, e così chiamato in onore della ballerina Anna Pavlova. L'attribuzione dell'invenzione tuttavia è incerta, potrebbe essere nata in Australia nello stesso periodo, unica cosa certa è il fatto che sia stato dedicato alla ballerina, che in quel periodo era in tour nei due paesi.

E non vuoi farle un paio di monoporzioni?


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