martedì 10 luglio 2012
Il metodo Ferber e la confettura di albicocche e vaniglia
Eh...si! L'epidemia "Ferber" ha colpito anche me.
Dopo averla scoperta e assaggiata a Strasburgo, dopo aver comprato il suo libro, dopo che Marisa,la mia vicina di casa, mi ha omaggiato di ottime albicocche coltivate dal marito ( fortunata vero? :-) ) e soprattutto dopo il post di Bruna ho capitolato.
E' venuta l'ora di mettersi all'opera, di tirar fuori la Madame Ferber che è in me...!.
Chi è Madame Christine Ferber? E' una bella signora alsaziana, precisamente di Niedermoschwir e in Francia è considerata una delle migliori esperte di confetture, non per nulla rifornisce le pasticcerie di Pierre Hermè e chef quali Alain Ducasse.
Il "metodo Ferber" è estrememente semplice da mettere in pratica.
La frutta subisce una semi- canditura e la cottura della stessa non dura più di dieci minuti. In questo modo colore, sapore e consistenza restano inalterate. Non c'è bisogno di ricorrere a pectine varie. Solo frutta, zucchero e aromi.
La realizzazione delle sue confetture avviene in fasi.
Per prima cosa la frutta viene fatta leggermente bollire con zucchero e limone, la si lascia macerare almeno 12 ore. Si creerà un profumatissimo sciroppo che verrà separato (nel caso delle albicocche) dalla frutta stessa, quest'ultima verrà messa da parte, mentre lo sciroppo si farà bollire fino al raggiungimento di 105°, a questa temperatura comincia ad addensarsi. Poi si aggiunge la frutta che avevamo tenuto da parte e si riporta il tutto ad ebollizione. Si lascia sobbollire per circa 10 minuti togliendo man mano la schiuma che verrà a formarsi in superficia, in questo modo la confettura sarà più limpida. Si invasa in barattoli sterilizzati precedentemente in forno a 130° per circa 15 minuti e stop.
Lasciar raffreddare e.......gustare....
Beh, non vi nascondo che ad ogni cucchiaiata di questa confettura vorrei volare in Aslsazia da Madame Ferber e ringraziarla. Una confettura magnifica che in casa ha spopolato. Finiti due barattoli in tre giorni. Roba che quest'anno il mare non ci vede neanche con il binocolo.... Grazie Madame Ferber...... anche per questo!!!!
Confettura di albicocche e vaniglia
( da Mes Confitures di Christine Ferber)
ingredienti
1,150kg albicocche, mature ma ancora sode
(snocciolate devono raggiungere 1 kg di peso)
800g zucchero
200g acqua
il succo di 1 limone piccolo
2 bacche vaniglia
procedimento
Lavate le albicocche. Tagliatele a metà e snocciolatele .Mescolatele con lo zucchero, l’acqua, il succo di limone e le bacche di vaniglia incise per la lunghezza. Lasciatele macerare per 1 ora coperte con un foglio di carta da forno.
Versate le albicocche in una casseruola dal fondo spesso. L'ideale sarebbe una pentola in rame che ha la funzione di favorire il legame tra le molecole di pectina. Io non la possiedo per cui ho utilizzato una grande pentola dal fondo spesso. Portate quasi ad ebollizione (il composto deve “fremere” ma non bollire). Spegnete e versate in una terrina. Coprite di nuovo con la carta da forno e lasciate riposare per una notte intera.
L’indomani versate le albicocche in un colino foderato con una garza leggera, sbucciatele e tenetele da parte. Nel frattempo versate lo sciroppo raccolto in una casseruola, portatelo a ebollizione, schiumando e proseguendo la cottura fino a 105°C (a questa temperatura comincia ad addensarsi), unite allora le albicocche sbucciate. Riportate a bollore e fate cuocere a fuoco vivo per circa 5-8 minuti schiumando di tanto in tanto. Verificate la consistenza della confettura. Versate in barattoli sterilizzati in forno per 15 minuti a 130°.
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domenica 8 luglio 2012
Piccoli muffin emmental e speck
Afa oggi eh? Afa.., afa proprio.., caldo... C'hai mica una pasticca contro l'afa?
Così recitava Pieraccioni ne "Il ciclone".
E qui l'afa c'è davvero! Allora chi può scappa al mare, o in pineta per un pic nic.
Ed ecco che escono dalle ceste leccornie di tutti i tipi. Io confesso che amavo (e amo) alla follia la vecchia classica frittata di maccheroni ,rigorosamente preparata con la pasta avanzata dal giorno prima!
Ma questo post non è sulla beneamata frittata (non escludo in futuro...) ma su una preparazione altrettanto comoda da portare in giro nelle nostre scorribande estive.
I muffin emmenthal e speck del caro Monty Montersino, che ormai mi ha rapito il cuor.
Ottimi da trasportare quindi adatti a spiaggia e pic nic. Ideali per un buffet.

2000 gr latte intero
500 gr panna
90gr amido di riso
90gr amido di mais
500 gr parmigiano
14 gr sale
600 gr tuorli
200gr burro
2 gr noce moscata
scaldare il latte fino al bollore, miscelare gli amidi con il parmigiano, il sale ed unirli alla panna fredda. Non appena il latte bolle versare il composto e mescolare. Quando si è addensato versare sulla crema i tuorli e girare energicamente per un minuto. Togliere dal fuoco e unire il burro. Raffreddare subito.
Così recitava Pieraccioni ne "Il ciclone".
E qui l'afa c'è davvero! Allora chi può scappa al mare, o in pineta per un pic nic.
Ed ecco che escono dalle ceste leccornie di tutti i tipi. Io confesso che amavo (e amo) alla follia la vecchia classica frittata di maccheroni ,rigorosamente preparata con la pasta avanzata dal giorno prima!
Ma questo post non è sulla beneamata frittata (non escludo in futuro...) ma su una preparazione altrettanto comoda da portare in giro nelle nostre scorribande estive.
I muffin emmenthal e speck del caro Monty Montersino, che ormai mi ha rapito il cuor.
Ottimi da trasportare quindi adatti a spiaggia e pic nic. Ideali per un buffet.

Piccoli muffin emmental e speck
da "Piccola pasticceria salata" di Luca Montersino
ingredienti per 120 pezzi
150gr acqua
10 gr sale
450gr burro
640gr farina 180W
150gr maltitolo
70gr inulina
40gr latte fresco
230gr parmigiano reggiano grattugiato
640gr uova intere
11gr bicarbonato d'ammonio (ammoniaca per dolci)
200gr formaggio Emmental a cubetti
200gr speck tirolese a cubetti
finitura
semi di girasole qb
crema pasticcera salata qb
Procedimento
Portare ad ebollizione l'acqua con il sale e il burro, un ite di colpo la farina e cuocete fino a farla staccare dalle pareti della pentola. Trasferire il composto nella planetaria con la foglia, quindi unire il maltitolo, l'inulina e il latte freddo. Versare poi le uova una alla volta e il bicarbonato d'ammonio con il parmigiano grattugiato. Condite tutto con i dadini di emmental e speck. Versare negli stampi di silicone, spolverizzate con il parmigiano e i semi di girasole. Cuocete in forno a 200° per 8 minuti.
Se volete potete farcirli con della crema pasticcera salata. Saranno ancora più buoni
Crema pasticcera salata
dose per 4 Kg (fate le dovute riduzioni!!)
2000 gr latte intero
500 gr panna
90gr amido di riso
90gr amido di mais
500 gr parmigiano
14 gr sale
600 gr tuorli
200gr burro
2 gr noce moscata
scaldare il latte fino al bollore, miscelare gli amidi con il parmigiano, il sale ed unirli alla panna fredda. Non appena il latte bolle versare il composto e mescolare. Quando si è addensato versare sulla crema i tuorli e girare energicamente per un minuto. Togliere dal fuoco e unire il burro. Raffreddare subito.
Non lasciatevi spaventare dalla presenza di inulina e maltitolo. Non sono altro che dei sostitutivi di quello che nella ricetta dolce è lo zucchero ma ci danno la possibilità di traformare le preparazioni da dolci in salate. Omettere gli zuccheri non è possibile perchè oltre al potere dolcificante sottrarremmo anche della "massa" sbilanciando la ricetta in relazione ai liquidi. Questi sostituti dello zucchero permettono di rendere la preparazione meno dolce conservando la massa di polveri utili per la ricetta. Si trovano facilmente on line.E per saperne di più....
INULINA
L’inulina è un alimento salutisticamente molto richiesto a causa di una serie di ricerche che ne hanno dimostrato le proprietà. Si tratta di un polisaccaride formato da catene di fruttosio, poco calorico (100kcal/100gr), che si trova in diverse piante. E’ sostanzialmente una fibra solubile. Può essere estratta dalla cicoria oppure ottenuta per processi di sintesi.
Proprietà nutrizionali e funzionali.
L’uso di inulina e oligofruttosio come ingredienti incorporati in alimenti e bevande, consente un’ampia combinazione di vantaggi tecnologici e nutrizionali, migliorando l’aspetto, la consistenza di un vasto gruppo di categorie di prodotti e favorendo la produzione di alimenti funzionali.
L’inulina ha un sapore neutro, senza alcun retrogusto. Inoltre è moderatamente solubile in acqua.
Sulla base della definizione di fibre vegetali proposta dal comitato scientifico dell’American Association of Central Chemists, l’inulina rientra nella definizione di fibra vegetale. Ne deriva che prodotti in cui è inserita tra gli ingredienti, possono essere presentati come alimenti che esercitano ruoli fisiologici legati a tale categoria di sostanze (effetto sul transito intestinale, modulazione della concentrazione di colesterolo e trigliceridi nel sangue, miglioramento della composizione della flora intestinale).
L’inulina è utilizzata anche come sostituto dei grassi. Ad alte concentrazioni presenta infatti proprietà di gelificazione e, mescolato con l’acqua, forma una struttura cremosa facilmente incorporabile negli alimenti.
Oltre a consentire un abbassamento nel contenuto di grassi mìnegli alimenti, sia inulina che oligofruttosio, non vengono digeriti dagli enzimi intestinali e così ne deriva un ridotto apporto calorico.
L’oligofruttosio possiede proprietà dolcificanti, è anche più solubile del saccarosio e si può prevedere un uso possibile in prodotti per diabetici in quanto la sua assunzione non influenza la glicemia non stimola la secrezione di insulina o di glicagone.
Gli effetti fisiologici più studiati dell’inulina e degli oligofruttosi riguardano la loro azione prebiotica, poiché stimolano la crescita di batteri benefici come i Bifidobatteri, presenti nella microflora intestinale. In questo modo ostacolano la crescita di microrganismi patogeni. Per tale proprietà sono stati usati in numerosi alimenti dal latte ai suoi derivati, tra cui lo yogurt, latte fermentato e formaggio fresco.
Alcuni studi hanno evidenziato che l’inulina esercita un effetto positivo sull’assorbimento di alcuni minerali, come il magnesio e il calcio contenuti negli alimenti. Studi sono in corso per dimostrare se l’assunzione di inulina favorisce la deposizione di calcio nelle ossa e esercita un possibile ruolo nella prevenzione dell’osteoporosi.
L’inulina è un alimento salutisticamente molto richiesto a causa di una serie di ricerche che ne hanno dimostrato le proprietà. Si tratta di un polisaccaride formato da catene di fruttosio, poco calorico (100kcal/100gr), che si trova in diverse piante. E’ sostanzialmente una fibra solubile. Può essere estratta dalla cicoria oppure ottenuta per processi di sintesi.
Proprietà nutrizionali e funzionali.
L’uso di inulina e oligofruttosio come ingredienti incorporati in alimenti e bevande, consente un’ampia combinazione di vantaggi tecnologici e nutrizionali, migliorando l’aspetto, la consistenza di un vasto gruppo di categorie di prodotti e favorendo la produzione di alimenti funzionali.
L’inulina ha un sapore neutro, senza alcun retrogusto. Inoltre è moderatamente solubile in acqua.
Sulla base della definizione di fibre vegetali proposta dal comitato scientifico dell’American Association of Central Chemists, l’inulina rientra nella definizione di fibra vegetale. Ne deriva che prodotti in cui è inserita tra gli ingredienti, possono essere presentati come alimenti che esercitano ruoli fisiologici legati a tale categoria di sostanze (effetto sul transito intestinale, modulazione della concentrazione di colesterolo e trigliceridi nel sangue, miglioramento della composizione della flora intestinale).
L’inulina è utilizzata anche come sostituto dei grassi. Ad alte concentrazioni presenta infatti proprietà di gelificazione e, mescolato con l’acqua, forma una struttura cremosa facilmente incorporabile negli alimenti.
Oltre a consentire un abbassamento nel contenuto di grassi mìnegli alimenti, sia inulina che oligofruttosio, non vengono digeriti dagli enzimi intestinali e così ne deriva un ridotto apporto calorico.
L’oligofruttosio possiede proprietà dolcificanti, è anche più solubile del saccarosio e si può prevedere un uso possibile in prodotti per diabetici in quanto la sua assunzione non influenza la glicemia non stimola la secrezione di insulina o di glicagone.
Gli effetti fisiologici più studiati dell’inulina e degli oligofruttosi riguardano la loro azione prebiotica, poiché stimolano la crescita di batteri benefici come i Bifidobatteri, presenti nella microflora intestinale. In questo modo ostacolano la crescita di microrganismi patogeni. Per tale proprietà sono stati usati in numerosi alimenti dal latte ai suoi derivati, tra cui lo yogurt, latte fermentato e formaggio fresco.
Alcuni studi hanno evidenziato che l’inulina esercita un effetto positivo sull’assorbimento di alcuni minerali, come il magnesio e il calcio contenuti negli alimenti. Studi sono in corso per dimostrare se l’assunzione di inulina favorisce la deposizione di calcio nelle ossa e esercita un possibile ruolo nella prevenzione dell’osteoporosi.
MALTITOLO.
Il matitolo è uno zucchero derivato dal maltosio che a sua volta è il prodotto principale dell’idrolisi dell’amido da parte dell’enzima ptialina (amilasi della saliva)
Il nome smaltitolo o zucchero di malto deriva dal fatto che questo disaccaride si forma per idrolisi enzimatica dell’amido che si trova nel malto. Il maltitolo è quindi un parente stretto del malto ed appartiene alla categoria chimica dei polioli insieme all’isomaltitolo, lo xilitolo e mannitolo. Si tratta di sostanze dolcificanti ottenute per idrogenazione di zuccheri semplici o complessi. Sono caratterizzati da un potere calorico ed edulcorante di poco inferiore o analogo a quello del comune saccarosio e pertanto devono essere impiegati in dosi consistenti per produrre un significativo effetto dolcificante. Non sono in genere cariogeni e hanno un possibile impiego specifico nei prodotti per diabetici.
A grandi dosi i polioli possono avere effetti lassativi, ma questa proprietà è più spiccata per il manitolo e meno del sorbitolo. E’ ovvio che con il normale consumo all’interno di una ricetta, è impossibile raggiungere la dose giornaliera di 100 gr necessari al smaltitolo per produrre un effetto lassativo.
I polioli sono considerati “sicuri”, tanto che la maggior parte degli organismi regolatori internazionali non ha ritenuto necessario fissare delle dosi giornaliere adeguate
Il matitolo è uno zucchero derivato dal maltosio che a sua volta è il prodotto principale dell’idrolisi dell’amido da parte dell’enzima ptialina (amilasi della saliva)
Il nome smaltitolo o zucchero di malto deriva dal fatto che questo disaccaride si forma per idrolisi enzimatica dell’amido che si trova nel malto. Il maltitolo è quindi un parente stretto del malto ed appartiene alla categoria chimica dei polioli insieme all’isomaltitolo, lo xilitolo e mannitolo. Si tratta di sostanze dolcificanti ottenute per idrogenazione di zuccheri semplici o complessi. Sono caratterizzati da un potere calorico ed edulcorante di poco inferiore o analogo a quello del comune saccarosio e pertanto devono essere impiegati in dosi consistenti per produrre un significativo effetto dolcificante. Non sono in genere cariogeni e hanno un possibile impiego specifico nei prodotti per diabetici.
A grandi dosi i polioli possono avere effetti lassativi, ma questa proprietà è più spiccata per il manitolo e meno del sorbitolo. E’ ovvio che con il normale consumo all’interno di una ricetta, è impossibile raggiungere la dose giornaliera di 100 gr necessari al smaltitolo per produrre un effetto lassativo.
I polioli sono considerati “sicuri”, tanto che la maggior parte degli organismi regolatori internazionali non ha ritenuto necessario fissare delle dosi giornaliere adeguate
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venerdì 29 giugno 2012
Le frittelle di baccalà con l'anima
Eccomi alla fine di questa staffetta per l'Emilia che ci ha visto così appassionate e coinvolte.
Dopo le preparazioni di Teresa, Daniela, Tinuccia, Caris, Sara, Sonia e Assunta vi propongo un'altra ricetta tipica emiliana. Un piatto " vecchio".
Le frittelle di baccalà con l'anima.
Un tempo si facevano in qualche osteria, e le vendevano alla mattina per fare colazione insieme a un bicchiere di vino. Una frittella di baccalà con un bicchiere di vino era la colazione ideale di allora. Oppure, si mangiava alla sera a cena in famiglia, quand al gh'era perchè allora costava poco. (da "storia di terre e di rezdore")
Frittelle di baccalà con l'anima
tempo di riposo
24 ore per dissalare il baccalà
15-20 minuti per fare lievitare la pastella
tempo di cottura
7-8 minuti circa per la frittura in padella
ingredienti per 10-12 frittelle
½ filetto di baccalà
200 g di farina ‘00'
½ l di olio per la frittura
10 g di lievito di birra
1 bicchiere di acqua
un po' di pepe
1 uovo intero
preparazione
Se si usa il baccalà sotto sale, va preparato mettendolo a dissalare il giorno prima e lasciandolo a bagno per un giorno e una notte, avendo l'avvertenza di cambiare l'acqua continuamente per eliminare il sale.
Si prepara un impasto con farina, lievito e acqua tiepida, mescolando per 4-5 minuti energicamente gli ingredienti con una forchetta dentro una ciotola. L'impasto deve avere la consistenza di una colla. Quindi si unisce al composto l'uovo intero, amalgamandolo bene, si aggiunge il pepe e si mescola ancora. L'impasto deve lievitare per 15-20 minuti.
Nel frattempo si preparano i filetti disossati di baccalà, tagliati in pezzi grandi circa tre dita. Vanno infarinati e fatti rosolare per pochi minuti in una padella con un po' di olio, preparando cosí ‘l'anima' delle frittelle.
A questo punto tuffare i pezzi di baccalà rosolato, ancora tiepidi, nella colla lievitata preparata in precedenza e friggere per 4-5 minuti in olio bollente nella padella per i fritti. Devono raggiungere una bella doratura.
Queste frittelle si possono mangiare sia calde che fredde.
Per preparare queste frittelle si potrebbe anche non friggere prima il baccalà, ma a volte ci può rimanere qualche spina, quindi è meglio friggerlo prima di metterlo dentro alla pastella.
E questa è la proposta di Luciano Pignataro sul vino da abbinare a queste frittelle
"A questa bella frittura non si può non rispondere che con un bianco fresco e di buona beva. Come l'Albana di Romagna Progetto 1 di Leone Conti, piccola e bella cantina di Faenza. Semplice, di buon impatto, ben si abbina con il baccalà fritto lasciando la bocca pulita e asciutta. Un bel bianco low cost."
Dopo le preparazioni di Teresa, Daniela, Tinuccia, Caris, Sara, Sonia e Assunta vi propongo un'altra ricetta tipica emiliana. Un piatto " vecchio".
Le frittelle di baccalà con l'anima.
Un tempo si facevano in qualche osteria, e le vendevano alla mattina per fare colazione insieme a un bicchiere di vino. Una frittella di baccalà con un bicchiere di vino era la colazione ideale di allora. Oppure, si mangiava alla sera a cena in famiglia, quand al gh'era perchè allora costava poco. (da "storia di terre e di rezdore")
Il baccalà è molto amato in casa mia, cucinato in tutto i modi. Ma fatto a frittelle è invito a nozze per tutti. Però da me si è soliti sbriciolarlo nella pastella e poi friggerlo. Queste hanno, invece, un procedimento diverso.
Già il nome è accattivante, non trovate?
"Frittelle di baccalà con l'anima" . «Con l'anima perchè dentro si vedono i pezzi di baccalà quando mangi»
L'anima, infatti, è costituita dal pezzo di baccalà intero, precedentemente infarinato e fritto.
Avvolto poi in una pastella e fritto nuovamente in olio profondo.
Frittelle di baccalà con l'anima
tempo di riposo
24 ore per dissalare il baccalà
15-20 minuti per fare lievitare la pastella
tempo di cottura
7-8 minuti circa per la frittura in padella
ingredienti per 10-12 frittelle
½ filetto di baccalà
200 g di farina ‘00'
½ l di olio per la frittura
10 g di lievito di birra
1 bicchiere di acqua
un po' di pepe
1 uovo intero
preparazione
Se si usa il baccalà sotto sale, va preparato mettendolo a dissalare il giorno prima e lasciandolo a bagno per un giorno e una notte, avendo l'avvertenza di cambiare l'acqua continuamente per eliminare il sale.
Si prepara un impasto con farina, lievito e acqua tiepida, mescolando per 4-5 minuti energicamente gli ingredienti con una forchetta dentro una ciotola. L'impasto deve avere la consistenza di una colla. Quindi si unisce al composto l'uovo intero, amalgamandolo bene, si aggiunge il pepe e si mescola ancora. L'impasto deve lievitare per 15-20 minuti.
Nel frattempo si preparano i filetti disossati di baccalà, tagliati in pezzi grandi circa tre dita. Vanno infarinati e fatti rosolare per pochi minuti in una padella con un po' di olio, preparando cosí ‘l'anima' delle frittelle.
A questo punto tuffare i pezzi di baccalà rosolato, ancora tiepidi, nella colla lievitata preparata in precedenza e friggere per 4-5 minuti in olio bollente nella padella per i fritti. Devono raggiungere una bella doratura.
Queste frittelle si possono mangiare sia calde che fredde.
Per preparare queste frittelle si potrebbe anche non friggere prima il baccalà, ma a volte ci può rimanere qualche spina, quindi è meglio friggerlo prima di metterlo dentro alla pastella.
E questa è la proposta di Luciano Pignataro sul vino da abbinare a queste frittelle
"A questa bella frittura non si può non rispondere che con un bianco fresco e di buona beva. Come l'Albana di Romagna Progetto 1 di Leone Conti, piccola e bella cantina di Faenza. Semplice, di buon impatto, ben si abbina con il baccalà fritto lasciando la bocca pulita e asciutta. Un bel bianco low cost."
Mi raccomando, non dimenticate di mandare una donazione per l'Emilia, vi ricordo le modalità con cui potete farlo:
Donare il 5 xmille utilizzando questo numero: C.F. e P.I. 02243470362
Usare il conto solidarietà IBAN IT90P0200812932000102111630
Donare subito, ANCHE UN SOLO EURO, attraverso PayPal:http://www.lalucciola.org/sostieni-la-lucciola.html
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venerdì 22 giugno 2012
L'Emilia che non trema
Compagni di Blogger riparte con una nuova staffetta (ricordate quella pre- pasquale relativa alla Pastiera??).
Un progetto per l'Emilia, per questa splendida terra, per i suoi abitanti ancora in difficoltà.
Vi lascio alle splendide parole di Tinuccia-Mollica di pane, meglio non potrei spiegare in cosa consiste la nostra idea!
Rieccoci ! Unite e amiche come sempre, anzi di più ! E’ bello constatare come un gruppo di donne, molte delle quali non si conoscevano fra di loro, col passare del tempo, diventi più di un gruppo di blogger… compagne con le quali scambiare un sorriso, una parola, qualcosa che vada al di là della cucina… ecco, questo è per noi adesso “Compagni di blogger”!!!
E perché no ! Scambiare anche gli affanni che la vita quotidiana ci presenta ! Non in ultimo la terribile esperienza del terremoto in Emilia !
Due di noi, Teresa e Daniela lo hanno vissuto in prima persona e si sono fatte portavoci delle tristezze che purtroppo vedevano !
Teresa, per esempio, ci ha fatto conoscere la situazione del Centro di Terapia Integrata per l’Infanzia La Lucciola, è andata lei in prima persona a dare sostegno…
Questo http://www.lalucciola.org/
Ebbene… QUESTA RICCHEZZA UMANA E’ STATA DICHIARATA INAGIBILE... ed ha bisogno di un aiuto finanziario da parte di tutti noi per poter ritornare ad occuparsi della vita di centinaia di persone che sperano in esso…
foto di Teresa De Masi
Non solo: la Lucciola e i suoi ragazzi hanno dato vita alla lanterna di Diogene che è un punto di riferimento fondamentale di Slow Food in Emilia. http://
foto di Teresa De Masi
NOI SPERIAMO IN VOI, CARI LETTORI!!!!Lo sappiamo che in questo periodo di crisi è difficoltoso pensare alla solidarietà e che chiunque, leggendo, vorrebbe mandare la somma più alta possibile per aiutare questi ragazzini e le loro famiglie.
Tante volte ci diciamo… ma che faccio mando 10 euro, 15 euro??? E’ inutile… E’ invece no!! Anche un solo euro, regalato da tanti, rappresenta un tesoro che si accumula!
Ecco tutti i recapiti a cui poter far capo per effettuare la vostra preziosa donazione!
http://www.lalucciola.org/
Donare il 5 xmille utilizzando questo numero: C.F. e P.I. 02243470362
Usare il conto solidarietà IBAN IT90P020081293200010211163
Donare subito, ANCHE UN SOLO EURO, attraverso PayPal:
E qui la pagina che Teresa ha aperto su facebook, dove poter seguire o rivolgervi per avere informazioni…
https://www.facebook.com/
Tornando a noi…”Compagni di Blogger” ha deciso, nella maniera più umile possibile, di ricambiare i vostri “sorrisi” con la pubblicazione di ricette facenti parte della tradizione gastronomica dei luoghi colpiti dal sisma o che comunque utilizzano prodotti tipici della zona… ricette che, anche questa volta, saranno arricchite dai consigli del giornalista enogastronomico Luciano Pignataro, circa il loro giusto abbinamento al vino.
Vi porgiamo con immenso piacere il nostro nuovo calendario, confidando pienamente nella vostra generosità!
Lunedì 25:
Teresa con i tortelli fritti con il savor: http://
Daniela con la sfogliata di Finale Emilia: http://
Martedì 26:
Tinuccia, con le rosline o polpettine dolce brusco: http://
Caris con la torta di taglietelle: http://
Mercoledì 27:
Sara con il gelato all’aceto balsamico e fragole candite: http://
Sonia con il Bensone consapevole: http://www.ilpastonudo.it/
Giovedì 28:
Assunta con la torta di riso: http://
Venerdì 29:
Pasqualina con le frittelle di baccalà con l’anima: http://
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domenica 17 giugno 2012
Linguine al limone e spada
Chi di noi non ricorda il primo amore, la prima cotta?
Io avevo sette anni, ero alle elementari e mi innamorai follemente di Giuseppe.
Non era il bambino più bello della scuola, non era neanche il più simpatico.
Giuseppe era timido e un pò orso. In realtà anche il suo improponibile ciuffone alla Elvis non lo aiutava! Ma a me piaceva!
Ricordo bene quanto rimasi sconvolta quando seppi che il suo piatto preferito, a fronte dei miei normalissimi e banalissimi gnocchi al pomodoro, erano i tagliolini con il limone.
Mi sembrava una cosa assurda! Limone? Ma con la pasta cosa c'entra?
Poi l'ho capito...
Evidentemente la mamma di Giuseppe era "avanti" per l'epoca e già cucinava cose del genere!
E' un piatto che preparo spesso, soprattutto in estate.
E ogni volta ripenso al mio stupore e a Giuseppe con il suo ciuffo alla Elvis!
L'atro giorno li ho associati a dei pezzetti di pesce spada impanati....divini!
Linguine al limone e spada
ingredienti per 4 persone
360 gr di linguine
1 limone piccolo
olio extravergine di oliva 6 cucchiai
2 cucchiai rasi di parmigiano reggiano
prezzemolo q.b
pesce spada 250 gr
pan grattato (preferibilmente home made) q.b
aromi (timo limone, salvia, menta) q.b
pinoti tostati q.b
In una capace ciotola miscelare il succo di un limone, la buccia grattugiata di mezzo limone e l'olio extravergine, uno spicchio di aglio. Lasciate in infusione per una decina di minuti poi eliminate l'aglio.
Tagliare a dadi il pesce spada e impanarli nella panure fatta con il pangrattato, gli aromi tritati finissimi e un pò di buccia di limone grattugiata, friggerli in padella o cuocerli al forno (per un piatto più light). Intanto lessare al dente le linguine, scolatele e versatele subito nella ciotola con il succo di limone e l'olio. Amalgamare il tutto aggiungento un paio di cucchiai di parmigiano e del prezzemolo fresco tritato.
Servire subito con i dadi di pesce spada, i pinoli e del pan grattato tostato in padella con un filo di olio.
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primi
domenica 3 giugno 2012
Dolce Creola
Iginio Iginio...mi stai proprio rovinando...
E' mai possibile che fino ad ora nessuna tua ricetta sia stata una delusione?
E' mai possibile riuscire al primo colpo ogni volta?
Fortuna non può essere, magari la prima volta si.... ma solo la prima.
Bravura mia personale no perchè spatascio alla grande....(e gli spatasci mica ve li faccio vedere eheheheh!!!)
Allora sei tu, sono le tue ricette, lo sapevo io che i tuoi libri mi avrebbero conquistata.
Ora però spiegami come io abbia potuto vivere senza questo semplicissimo ma godibilissimo ciambellone! Quante colazioni perse, caro Iginio.
Ma ora recupero.....son già tre volte che l'ho fatto.
Di burro ne hai messo tanto ma a colazione una fettina (si, una...putroppo!) ce la possiamo concedere! Magari con della buona marmellata homemade....
Dolce Creola
di Iginio Massari dal libro "Non solo zucchero- vol 1"
ingredienti
400gr burro
400 gr zucchero
200 gr amido di riso
2 gr sale
2 gr scorza di limoni grattugiata
50 gr di rum di ottima qualità
200 gr di tuorli
250 gr di uova intere
10 gr lievito in polvere
230 gr di farina 00
poche gocce di estratto di vaniglia naturale (mia aggiunta)
procedimento
In una bacinella dell planetaria montare il burro morbido con zucchero, vaniglia, sale e scorze di limone grattugiate. Montare a spuma. Incorporare il rum e l'amido di riso setacciato, i tuorli e le uova intere alternandoli alla farina setaciata due volte con il lievito.
La massa deve presentarsi lucida e con un buon volume, non separata o leggermente granulosa.
Versare il composto in uno stampo imburrato e inzuccherato con zucchero scuro di canna fino a 2/3 dell'altezza (il mio misurava 22 cm base inferiore, 32 cm base superiore per 10 cm di altezza).
Cuocere a 180°/190° per circa 45 minuti
Massari consiglia 15 min a valvola chiusa e 15 min a valvola aperta ma a me lo stecchino dopo trenta minuti mi è uscito terribilmente umido quindi ho prolungato la cottura.
Il dolce si conserva morbido per svariati giorni, il profumo del rum e della vaniglia è fantastico!
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Iginio Massari
sabato 2 giugno 2012
Coraggio emiliani!
Ricordo bene il terremoto in Irpinia del 23/11/1980.
Il giorno dopo sarebbe stato l'onomastico di mia sorella. Mia madre aveva preparato una torta.
La ricordo ancora rovesciata sul pavimento della cucina. Abitavamo al quinto piano.
Ricordo il buio e le oscillazioni. Le urla di paura. Ce ne andammo a Roma, da una simpatica ed energica zia di mio padre che al mio sguardo spaventato ricordo mi disse "qui non viene mai il terremoto".
Ed io pensai...fortunata!
Il terremoto in Emilia mi ha davvero toccato. Ammiro tanto la dignità con cui questa gente sta affrontando la situazione e il loro modo di chiedere aiuto.
Spero lo Stato intervenga e non lasci gli aiuti a metà.
Spero che l'attenzione della gente sia sempre forte e che la frenesia della vita non ci porti a dimenticare che c'è un territorio distrutto e tanta gente in condizioni di disagio.
Aiutiamoli, facciamo ognuno di noi un piccolo gesto!
Doniamo due euro tramite SMS
Acquistiamo il parmigiano reggiano caduto dalle scalere danneggiate dal sisma
Coraggio emiliani, ce la faremo!
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